Scritti sulla tradizione, il simbolo e l'immaginale
Questi scritti nascono dall'incontro tra ricerca personale e tradizioni sapienziali. Non sono saggi accademici, né divulgazioni: sono mappe di un territorio interiore, tracce di un cammino che intreccia simbolo, lingua e immagine.
Ogni testo parte da un'intuizione — un nome, un numero, un gesto dell'anima — e la segue fino a dove conduce, senza forzarla in conclusioni. L'approccio è fenomenologico: osservare come le cose si mostrano, lasciare che parlino, riconoscere le risonanze tra tradizioni diverse.
La Qabbalah, l'Islam mistico, la filosofia immaginale di Corbin, la geometria sacra: sono linguaggi che si illuminano a vicenda. Qui trovano spazio riflessioni sul linguaggio come porta, sul numero come forma del sacro, sull'immaginazione come organo di conoscenza.
La gematria è una delle più antiche forme di conoscenza simbolica dell'umanità. Nelle tradizioni semitiche — ebraica e araba — le lettere non sono semplici suoni: sono forme, energie, valori, vibrazioni. Comprendere la gematria significa iniziare a vedere che il mondo non è casuale. È fatto di relazioni.
Leggi →Il versetto di Shemot 3:14 è una soglia. "Sarò ciò che sarò" — un Nome che non definisce, ma apre. Quando analizziamo la struttura numerica nascosta attraverso la gematria, emerge un disegno sorprendente: Moshe (345) è lo specchio di Ekyeh Asher Ekyeh (543). L'umano e il divino si guardano, come due lati di una stessa realtà in divenire.
Leggi →L'Immaginazione Creatrice non appartiene al dominio dell'invenzione né della fantasia. È un modo di avvicinarsi alla realtà nel suo stato nascente, quando non ha ancora trovato parole per dirsi. L'immagine non rappresenta: genera. In questo spazio liminare, l'essere umano sperimenta la possibilità di aprire ciò che è chiuso e accompagnare il reale verso una forma.
Leggi →L'espressione "Apriti Sesamo" — Iftah yā simsim — affiora nella cultura arabo-islamica come formula di passaggio, di rivelazione e di apertura tra due stati dell'essere. Al di là del racconto popolare, la formula custodisce un senso molto più profondo, che tocca il linguaggio della conoscenza, la natura del seme e il mistero stesso dell'apertura spirituale.
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